Questo fondo è stato donato all’archivio Pinelli dall’Istituto storico della Resistenza di Cuneo e provincia su espressa richiesta di Vincenzina Vanzetti, sorella di Bartolomeo Vanzetti.
Il fondo è composto in massima parte da lettere, ma vi sono anche numerosi articoli di giornale e materiale vario. Le lettere sono elencate secondo il mittente o il destinatario e sono ordinate alfabeticamente e cronologicamente. I documenti sono ordinati solo cronologicamente. Tutto il materiale è in fotocopia; gli originali sono depositati presso l’Istituto storico della Resistenza di Cuneo e Provincia.
Sorella di Bartolomeo Vanzetti, anarchico italiano condannato con Nicola Sacco alla pena di morte dalla magistratura americana nel 1927, era la penultima dei quattro figli di Giovan Battista. Nata nel 1903 e morta nel 1993, Vincenzina ricorda a malapena il fratello maggiore emigrato negli Stati Uniti nel 1908. Se all’epoca dei fatti è la sorella Luigia che fa di tutto per ottenere la grazia per il fratello, è invece Vincenzina che, a partire dalla fine degli anni Sessanta, s’impegna attivamente per ottenerne la riabilitazione dal governatore del Massachusetts. Nel 1977 il governatore democratico Dukakis pronuncia la famosa dichiarazione che riabilita la memoria dei due anarchici italiani ingiustamente condannati. L’abitazione di Vincenzina a Cuneo è stata fino al 1987 un vero e proprio museo della vicenda Sacco e Vanzetti. Dopo il convegno di Villafalletto, tenutosi in quello stesso anno, ha donato tutto il materiale posseduto all’Istituto storico della Resistenza di Cuneo con copie depositate all’Archivio Famiglia Berneri-Aurelio Chessa e all’Archivio G. Pinelli.