Questo dossier, dedicato a ricostruire l’intero percorso umano e politico dell’anarchico e partigiano Emilio Canzi (Piacenza 1893 - Piacenza 1945), esce come supplemento del n. 316 (aprile 2006) della rivista mensile anarchica “A”. Il dossier è frutto del lavoro collettivo di Cino Bocchi, Alessandro Delfanti, Paolo Finzi, Orazio Gobbi, Alessandro Pigazzini e Ivano Tagliaferri. Hanno collaborato Patrizio Biagi, il Comitato Giovani ANPI "Comandante Muro" di Piacenza, Aurora Failla, Furio Lippi della Biblioteca “Franco Serantini” di Pisa, Massimo Ortalli dell’Archivio Storico della Federazione Anarchica Italiana, Claudio Silingardi e Franco Sprega. Per le foto Lucia Baldini e Davide Rovani.
Emilio Canzi. Un taciturno combattente per la libertà
introduzione di Paolo Finzi
Quando, nel 1971, durante il servizio militare fui assegnato, dopo il Car a Diano Castello (Imperia), alla caserma dell’Artiglieria pesante campale di Sant'Antonio, alla periferia di Piacenza, presi subito i contatti con gli anarchici del posto, in particolare con Mario Marenghi - che ne era un po’ la figura di punta e che ora purtroppo non c'è più. Mi dettero la chiave del piccolo circolo anarchico intestato a Emilio Canzi e così spesso, nelle ore della libera uscita, tenevo aperto il circolo e a volte mi incontravo con i compagni.
Due anni dopo, quando nel trentennale dell’inizio della Resistenza dedicammo un intero numero di questa rivista alla ricostruzione della presenza anarchica nella lotta antifascista - realizzando la prima pubblicazione di parte anarchica sull’argomento - una mezza colonna, redatta proprio da Mario Marenghi, ricordava molto sinteticamente il ruolo di Emilio Canzi.
In effetti, negli articoli commemorativi della Resistenza anarchica il nome di Canzi saltava fuori, con la specifica che aveva “comandato” oltre diecimila partigiani nel Piacentino. Così come nel commemorare la partecipazione degli anarchici italiani alla guerra di Spagna spuntava ancora il suo nome, in particolare per ricordare - oltre alle sue azioni di combattimento - che, contrariamente alla maggioranza dei compagni, anche dopo la militarizzazione delle milizie antifasciste da parte dei comunisti (staliniani) Canzi era rimasto ancora per un po' a lottare.
Ricordo che negli anni '70 gli anarchici e i partigiani della FIAP di Carrara avevano fatto una “gita” domenicale a Peli di Coli, vicino a Bobbio, dove un monumento ricorda Canzi nel principale luogo del suo impegno antifascista.
Negli anni ’90, poi, a Piacenza, quasi un ventennio dopo lo scioglimento di quel primo gruppo anarchico, si costituì e durò per un po' un nuovo collettivo, sempre intestato a Canzi.
Insomma, Canzi mi ha sempre accompagnato in questi decenni di presenza nel movimento anarchico, ma senza un particolare rilievo.
Senza culto della personalità
L’anno scorso, nell'approssimarsi del 25 aprile, i giovani dell'ANPI (Associazione nazionale partigiani d'Italia) di Piacenza mi hanno invitato - come anarchico, quindi come appartenente alla sua area politica - ad una bella serata in un auditorium del centro, molto partecipata, dedicata a Canzi. Erano presenti alcune persone che già conoscevo, si sono riallacciati vecchi rapporti e ne abbiamo stretti di nuovi, ci siamo ritrovati più volte (una proprio a Peli di Coli, per una giornata molto intensa ed anche commovente sempre promossa dai giovani dell'ANPI) ed è nata l’idea di questo dossier.
Senza alcuna pretesa di carattere storiografico o accademico, questo dossier vuole contribuire innanazitutto a far conoscere gli elementi essenziali di una vita spesa per la libertà, senza curarsi della propria convenienza e salute. Senza alcun “culto della personalità”, certo, ma anche senza alcuna timidezza nel sottolineare la grandezza etica di una scelta di vita compiuta non in giovanissima età e portata avanti con modestia, in silenzio, senza mai cercare la luce dei riflettori o le comodità del potere (anche di quello “resistenziale”).
Sommario
"Sempre dalla stessa parte", di Paolo Finzi
"Da Piacenza a Piacenza", di Claudio Silingardi
"L'epopea di un antifascista libertario", di Orazio Gobbi
"Barcellona tragica", di Ivano Tagliaferri
"Lassù sull'Appennino", di Franco Sprega
"Un padre della Resistenza", intervista di Orazio Gobbi a Mirco Dondi
"La roccia sotto la testa", del Comitato Giovani ANPI "Comandate Muro" di Piacenza
"Nel campo di Renicci", di Alfonso Failla