Ogni oppressione politica ha tutto da guadagnare dalla uniformità, mentre la diversità costituisce un ostacolo efficace contro l'oppressione. Però se la medesima diversità si dissolve in uno stato nazionale, allora riproduce condizioni favorevoli all'oppressione come è avvenuto ad esempio in diversi paesi dell'Europa orientale dopo la prima guerra mondiale.
Gli stati nazionali piccoli sono molto vulnerabili da questo punto di vista (prendiamo come esempio l’attuale Albania). Tutti i sistemi oppressivi cercano di minimizzare la loro diversità nazionale e culturale attraverso l’integrazione. Ad esempio l'URSS ha intrapreso una campagna a livello nazionale per cercare di creare una nuova entità: la Nazione Sovietica di lingua Russa. Certamente l’oppressione può vivere anche in uno stato molto diversificato. Tutti gli imperi della storia hanno avuto enorme diversità. Ha è stata proprio questa diversità, a volte, a distruggerli. Herder ha già messo in rilievo che il pluralismo nazionale è un ostacolo potentissimo contro ogni aggressore totale.
L’appello di Bakunin al nazionalismo rivoluzionario slavo era motivato e spiegato esplicitamente dal suo desiderio di opporsi all’imperialismo politico e culturale tedesco.
Un'origine storica importantissima del totalitarismo sono state le religioni monoteiste con la loro pretesa di universalità che era una conditio sine qua non della loro legittimità. In realtà il totale successo mondiale del Cristianesimo è un elemento importantissimo del credo cristiano. Pertanto la necessità della espansione militare o pacifica del Cristianesimo è un logico corollario al magico credo che ha reso la Cristianità storica la prima e più avanzata origine del totalitarismo, come più tardi e successo all'Islam.
Anche il Giudaismo è stato totalitario ma non ha avuto questa dimensione universale essendo limitato più o meno dai confini etnici. Solo la diversità all’interno del Cristianesimo, la resistenza di altre religioni e il crescente ateismo hanno creato il contemporaneo equilibrio religioso del potere. In tal modo l'uniformità nazionale o culturale è una minaccia pericolosissima per la libertà. Alle volte una continua differenza etnica o di comunità, come ad esempio la differenza che esiste in Israele, è considerata come una fonte di debolezza e instabilità sociale.
Al contrario non è un’espressione di malessere ad esempio il fatto che Israele è costruito su una diversità di comunità lo rende abbastanza saldamente immune contro ogni tentativo di instaurare una dittatura sebbene l'oppressione ritualistica imposta dagli ambienti ortodossi violi questa positiva diversità di comunità.