Nella foto: Claire Azuias, al centro, con alcuni amici Rom. Les Saintes-Marie de la Mer, 1996.
Quel venerdì 3 maggio 1968 la polizia fece irruzione nell'Università della Sorbona, dove alcune centinaia di studenti si erano riuniti nel cortile per lottare contro i fascisti. Ciò che avvenne dopo è noto: non solo la rabbia esplose nelle immediate vicinanze dell'università con un'imponente e spontanea manifestazione di piazza, ma l'eco della rivolta si diffuse in varie parti del territorio francese.
Una volta accesa la miccia, l'evento, che prenderà il nome di Maggio '68 o Maggio francese, ha preso in quel momento lo slancio per scuotere lo status quo regnante e cambiare un'infinità di cose. Quello stesso venerdì 3 maggio, nella città di Lione, una studentessa liceale, senza alcuna esperienza politica precedente, ma attenta agli echi provenienti da Parigi, scopre improvvisamente l'anarchismo e si getta anima e corpo nell'agitazione promossa dai CAL (Comités d'Action Licéens - Comitati d'Azione Liceali).
Nata nel 1951, Claire aveva allora 17 anni, era minorenne. Ha raccontato quell'intensa esperienza in un bellissimo testo intitolato “Un mai mineur” (“Un maggio minore”), scritto vent'anni dopo il Maggio '68, tradotto e pubblicato da Linterna Sorda nel libro Esplendor en la noche. È un chiaro esempio, l'ennesimo, di come certi eventi trasformino improvvisamente e radicalmente le persone, lasciando un segno così profondo che rimane per tutta la vita.
Da quel momento, sogni di libertà e di solidarietà, punteggiati da scoppi di rabbia contro l'indegnità del sistema costituito, accompagnarono Claire fino al letto di morte, martedì 6 agosto 2024 a Parigi. Per più di mezzo secolo, l'impegno anarchico, e quindi femminista, di Claire Auzias l'ha tenuta costantemente in prima linea, con la pubblicazione di innumerevoli articoli e libri, la partecipazione a manifestazioni e conferenze in varie città, la difesa dei popoli gitani (Rom) e la denuncia del loro genocidio.
Una grande persona, una carissima amica, un esempio di coerenza anarchica e di ribellione indomita. I suoi articoli e i suoi libri sono già entrati a far parte della bibliografia libertaria.
Tomás Ibáñez, martedì 6 agosto 2024