Pratiche archivistiche per sovvertire il presente
di Łukasz Risso
Sebbene gli archivi mettano spesso in evidenza le correnti intellettuali che hanno plasmato i movimenti radicali, essi conservano anche le pratiche quotidiane – le tattiche e le strategie – che hanno sostenuto quelle lotte. Partiamo dalla convinzione che il cambiamento sociale possa avvenire in modo più efficace quando i gruppi emarginati e oppressi possono conoscere – e raccontare – le proprie storie “dal basso”. Le raccolte archivistiche sfidano l’attacco diffuso alla memoria collettiva e alla tradizione degli oppressi. Puntano a contrastare le narrazioni dell’inevitabilità storica e del pessimismo politico con la prova vivente che molte lotte continuano.
In questo senso, gli archivi non servono semplicemente a conservare il passato; sono risorse per i movimenti contemporanei. Funzionano come “cassette degli attrezzi”, contenenti una ricchezza di approcci che possono essere riscoperti, reinterpretati e messi alla prova di fronte alle realtà attuali.
In questo intervento, a partire dall’esperienza di MayDay Rooms, esploreremo come gli archivi radicali possano servire come risorse attive per il presente, piuttosto che come semplici depositi statici. Ci chiederemo come possano incarnare le politiche che conservano: attraverso lo sviluppo di nuove forme libere di diffusione, accesso, ricerca ed educazione collettiva.
Partendo dall’idea dello sguardo (o degli sguardi) anarchico sulla storia – con la sua particolare attenzione alla dimensione transnazionale, all’interconnessione tra i diversi livelli di analisi, alla natura mutevole dei concetti e delle definizioni di base su cui si fonda e alla contaminazione reciproca tra diverse aree della ricerca storica – rifletteremo su come si possa adattare un approccio storiografico ispirato dalle idee anarchiche che rafforzi i processi di organizzazione, di lotta e di memoria culturale della storia del movimento.
Anche se questo lavoro storico è un processo collaborativo, spesso aperto, talvolta disordinato e non sempre coronato da successo, speriamo che continui a costruire uno spazio di opposizione critica ai rapporti capitalistici e ad accendere l’immaginazione per le lotte future.