La Crocenera anarchica di Milano viene fondata nel marzo del 1969 da militanti dei Gruppi Anarchici Federati (GAF), all’epoca una delle tre federazioni nazionali italiane (poi autodissoltasi nel gennaio del 1978). Se l’idea iniziale è di creare una rete di solidarietà internazionale, anche per aiutare, in particolare, le lotte antifranchiste in Spagna, proprio nel 1969 inizia in Italia quella che viene definita la “stagione delle bombe”. La CN è così costretta a rivolgere la sua attenzione principalmente alle questioni interne perché sono gli anarchici italiani, in particolare milanesi, a essere arrestati per una serie di bombe letali messe in realtà – come verrà poi provato – da gruppi neofascisti.
L’idea di base della CN costituita dai GAF risponde a un’esigenza specifica del periodo che è quella di supportare l’attività militante – straordinariamente fiorente in ogni campo – con una struttura “di servizio” dedicata a monitorare le strategie repressive attuate dagli apparati di polizia. Infiltrazioni e provocazioni erano all’epoca più invasive del solito, come dimostrano le indagini storiche successive, ma come appariva evidente già in quegli anni. D’altronde gli apparati statali di sicurezza sono ancora in larga parte gestiti dagli stessi funzionari nominati nel ventennio fascista. Questo comportava non solo un’attenzione particolare per individuare queste strategie repressive, ma anche un’attività – talvolta esplicita, talvolta clandestina – che si muoveva in parallelo alla militanza politica, senza mai sostituirla.
CN si scioglie nel 1973 quando il picco della cosiddetta “strategia della tensione” è passato e quando sta per aprirsi in Italia una nuova fase politica, quella delle formazioni armate sul modello militare (e autoritario) delle Brigate Rosse. La stessa denominazione verrà ripresa, molti anni dopo, da altri anarchici, ma la storia di questa successiva iniziativa è diversa per forme e contenuti da quella della Crocenera che viene qui presentata.