La C.N.T. nella rivoluzione spagnola
di José Peirats
Edizioni Antistato, Milano, 1978
349 pp.
Dalla quarta di copertina:
Questa storia della Confederación Nacional del Trabajo, il sindacato libertario che ha rappresentato l’espressione più genuina del proletariato spagnolo, che ha giocato un ruolo da protagonista nella rivoluzione sociale del ‘36 e che ancor oggi, ricostituito nelle fabbriche, negli uffici, nei cantieri, nonostante trentanove anni di feroce repressione franchista, torna con incredibile dinamismo alla ribalta della lotta di classe, questa «biografia» della C.N.T., una biografia che è in un certo senso un’autobiografia perché scritta da un «cenetista» per incarico dell’organizzazione, costituisce un testo fondamentale sia per gli studiosi che per i militanti rivoluzionari.
Non è un caso se ritroviamo La C.N.T. en la revolución española, di cui questa è la prima edizione italiana, nella bibliografia di base di tutte le opere di storia spagnola contemporanea d’una certa importanza e serietà.
In realtà non si può parlare di movimento operaio e di rivoluzione spagnola senza parlare di anarchismo e di anarcosindacalismo, e non si può parlare di anarcosindacalismo senza fare riferimento al testo di Peirats, così ricco di documenti che apparirebbe il lavoro d’un archivista se nel discorso che lega tra loro tutti questi documenti non trasparisse la passione di chi ha vissuto quel fatti e la lucidità dell’anarchico che li ha vissuti consapevolmente. In questo volume troviamo, in drammatico parallelo, il procedere della controrivoluzione in campo repubblicano ed il precipitare della situazione militare; la requisizione statale delle industrie belliche ovvero l’inefficienza burocratica in un settore vitale; la corruzione e l’incapacità delle commissioni per l’acquisto di armi all’estero; l’abilità della diplomazia franchista e l’ambiguità delle democrazie; il falso mito dell’eroismo e dell’efficienza militare comunista e la terribile realtà del terrore stalinista al fronte e nelle retrovie; la caduta di Barcellona e della Catalogna; il tentato golpe di Negrín ed il controgolpe libertario; l’ultima resistenza e la disfatta finale.
José Peirats, nato nel 1908, comincia a lavorare ad otto anni ed a quattordici entra nella C.N.T. Appassionato autodidatta, inizia negli anni ‘30 a collaborare con la stampa libertaria di Barcellona e diviene successivamente redattore di alcuni periodici, tra i quali il quotidiano «Solidaridad Obrera». La fine della guerra civile lo trova al fronte nella 26a Divisione (già Colonna Durruti). Poi l’esilio, prima nei campi di concentramento francesi, poi in America Latina, poi ancora in Francia. Rientra più volte clandestinamente in Spagna, viene eletto due volte segretario della C.N.T. in esilio e viene ripetutamente arrestato dalla «giustizia» francese. Oltre a La C.N.T. en la revolución española (Toulouse 1951-53, Parigi 1971), ha scritto Breve storia del sindacalismo libertario spagnolo (Genova 1962) e Los anarquistas en la crisis politica española (Buenos Aires 1964).