Chiudiamo il convegno di studi senza ‘conclusioni’, come preannunciato. Chiudiamo questi quattro giorni densi, intensi, belli e tremendi, eccitanti e stressanti di lavoro intellettuale. Quattro giorni in cui si sono incontrati, fecondandosi vicendevolmente, ricerca teorica ed esperienza militante, lucidità e passione, pragmatismo e tradizione, buon senso e utopia. Quattro giorni un po' caotici (anche un po' rissosi, talvolta), un grande brainstorming collettivo, che ha a volte assunto toni da Torre di Babele anarchica. Quattro giorni in cui si è condensato, come in un simbolico ‘nodo’ spazio-temporale, il pensiero ed il linguaggio di diverse realtà socio-politiche, di diverse tradizioni libertarie… Arrivederci. Dove? A Barcellona, forse. O a Melbourne. O a Lisbona. A Ginevra, a Montréal, a Belgrado… O chissà dove, nella geografia dell'anarchismo che non conosce frontiere. Arrivederci. Vi chiedo un ultimo applauso, un applauso di ringraziamento ai relatori, ai traduttori, a chi è intervenuto nel dibattito, ai compagni che hanno lavorato duramente per rendere possibile questo convegno, un applauso di commiato a tutti noi, fra tutti noi.