Rivoluzione e controrivoluzione in Catalogna
di Carlos Semprun Maura
Edizioni Antistato, Milano, 1976
328 pp.
Poche opere, tra quelle che sono state scritte sulla rivoluzione e la guerra di Spagna del ’36 - ’39, si sono occupate della straordinaria esperienza autogestionaria che sconvolse la vita sociale ed economica della zona repubblicana, soprattutto in Catalogna ed in parte dell’Aragona. Qui, più che nel resto della Spagna, il movimento egualitario e libertario si spinse avanti. I lavoratori liquidarono una gerarchia sociale oppressiva e realizzarono la collettivizzazione del 70% dell’industria, dei servizi e del commercio e migliaia di comuni agricole.
Questa esperienza radicale suscitò presto delle reazioni nello stesso campo antifascista. E nello stesso momento in cui la guerra civile metteva di fronte franchisti e repubblicani, in Catalogna si scontrarono partigiani ed avversari dell’autogestione: da un lato la schiacciante maggioranza dei lavoratori libertari, dall’altro una classe dirigente ed una burocrazia decise a soffocare il movimento con il peso dell’apparato e talora con la forza delle armi.
La vittoria militare franchista mise fine a questa prodigiosa avventura, nel corso della quale per la prima volta i lavoratori avevano visto, per un breve attimo, il sogno dell’autogestione farsi realtà.
Carlos Semprum Maura è nato a Madrid nel 1926 e vive a Parigi. Ha scritto Un chapeau qu’on met la dimanche pour voir les siens (romanzo, Ed. Laffont), L’homme couchè (pièce teatrale, Ed. L’avant-scene), L’an prochaine a Madrid (romanzo, Ed. Julliard) e Ni Dios, ni Amo, ni CNT (pamphlet, Ed. El viejo topo). È direttore della collana ACRACIA per Tusquets Editor di Barcellona. Da sempre oppositore del regime franchista, ha rotto con il marxismo ufficiale da una quindicina d’anni e simpatizza ora con le tendenze antiautoritarie ed antiburocratiche.