Azione diretta e autogestione operaia
di Louis Mercier Vega
Edizioni Antistato, Milano, 1979
130 pp.
Dalla quarta di copertina:
Con il linguaggio semplice, vivace e concreto dell’ex militante operaio e dell’ex giornalista e con la vasta esperienza del rivoluzionarlo cosmopolita che ha vissuto le realtà di cui parla e dello studioso che su di esse ha riflettuto, Louis Mercier Vega (1914-1977) ripercorre in parallelo i tragitti della classe operaia e delle sue espressioni sindacal-rivoluzionarie, nelle uniformità e nella varietà di comportamenti, di speranze, di condizioni sociali, economiche geografiche e culturali, dagli inizi del secolo ad oggi.
Dall’operaio-artigiano all’operaio-massa, dallo sciopero rivoluzionarlo all’assenteismo, dalla solidarietà alla burocrazia, senza sottovalutare la parallela evoluzione dell’intera struttura sociale, come lo sviluppo dei ceti medi tecnici ed amministrativi che da un lato alimenta l’élite tecno-burocratica dei nuovi padroni e dall’altro falangi di nuovi proletari in colletto bianco, Mercier va alla ricerca dei motivi per cui l’anarcosindacalismo è stato possente espressione della forza e della volontà rivoluzionaria operaia e dei motivi per cui quello stesso anarcosindacalismo ed insieme quella autentica autonomia operaia sono entrati in crisi negli anni ‘20 e ‘30, senz'essere tuttavia annichiliti definitivamente né dalla repressione né dal benessere. In Spagna, dopo quarant’anni di dittatura fascista, la CNT riunisce nel 1978 oltre trecentomila lavoratori sotto le bandiere dell'anarcosindacalismo e nella Svezia del welfare socialdemocratico, i trentamila militanti della SAC tengono accesa la fiaccola della controsocietà libertaria.
Dagli anni ruggenti, attraverso il deserto di una contraddittoria integrazione economica politica culturale, fino alle soglie forse di nuovi slanci e nuove rivolte, Mercier va anche e soprattutto cercando motivi e modi e forme di una possibile rinascita sindacalista rivoluzionaria.
Mentre in Italia il bisogno diffuso e la pratica frammentaria dell’azione diretta e della democrazia diretta da anni caratterizzano il conflitto sociale, dentro e fuori le strutture sindacali burocratizzate, questo volumetto si presenta come una specie di manuale per il militante libertario, un manuale paradossale, fatto non di confortevoli soluzioni ma di lucidi e appassionati interrogativi.