Un racconto di vita militante, dal secondo dopoguerra ai giorni nostri, che traccia un’inedita storia del dissenso in Italia.
Dalle liti con don Giussani al tempo del liceo Berchet alla militanza quotidiana con Giuseppe Pinelli durante la “strategia della tensione”, dal primo rapimento politico del dopoguerra alla paziente costruzione di quel composito mosaico che è la cultura libertaria contemporanea, questo racconto autobiografi co trascende la singolarità di chi racconta per farsi storia collettiva. Una storia “dal basso”, estranea alle narrazioni uffi ciali, che traccia un itinerario esistenziale controcorrente fatto di incontri e scontri, di gioiosa creatività libertaria e di resistenza al “mondo così com’è”. Pieno di ironia e autoironia, lontano dalla retorica e mai autoassolutorio, questo racconto di fatto corale rende conto con disincanto e passione delle fughe in avanti e dei vicoli ciechi che hanno segnato il dissenso italiano negli ultimi sei decenni. Con la chiara consapevolezza, da parte di chi narra, di avere in defi nitiva “perso”, non essendo riuscito a realizzare la propria utopia, ma di avere al contempo vissuto una vita mai banale, intensa, coerente, e soprattutto capace di realizzare nel qui e ora – ad esempio in un progetto editoriale come elèuthera – quel tanto di anarchia possibile.
Contributi di: Nico Berti, Francesco Codello, Eduardo Colombo, Rossella
Di Leo, Elis Fraccaro, Mimmo Pucciarelli.
prezzo 17 euro - pagine 176 - illustazioni a colori
RISORSE:
02/08/2018