Il movimento per la democrazia del lavoro si è sviluppato enormemente negli ultimi dieci - quindici anni. Prima di esso c'erano solo piccole cooperative o collettivi al massimo di una quindicina di persone, isolati e marginali. C'era anche un gruppo di 25 cooperative per la produzione del legno compensato, sulla costa occidentale, ma molte di esse, in conseguenza del modo con cui erano organizzate, hanno finito per essere cedute a grossi complessi privati. Da allora il movimento si è esteso significativeniente, assumendo forme sempre più sofisticate. Attualmente ci sono centinaia di cooperative di lavoro o di aziende autogestite di proprietà operaia. Vi è inoltre un'infrastruttura di organizzazioni di sostegno che si occupano di assistenza tecnica, investimenti ed istruzione.
Accanto a questo movimento, all'interno delle grosse corporations si sono notevolmente sviluppati i programmi di partecipazione, attuati allo scopo di aumentare la produttività e migliorare l'atteggiamento dei lavoratori verso l'azienda. I rapporti tra questi e il movimento per la democrazia del lavoro è ambiguo, sebbene sia in via di chiarimento. I sindacati in genere hanno sostenuto questi programmi di partecipazione operaia, per quanto molti siano rimasti diffidenti nei loro confronti, in quanto sono stati usati come tattica per provocare rotture nel sindacato.
Nel frattempo il settore delle corporations si è ancor più centralizzato, con il potere concentrato in poche banche che controllano la maggioranza delle grandi industrie. Quando queste grosse concentrazioni e le multinazionali hanno liquidato le società consociate meno vantaggiose, o si sono trasferite all'estero, i sindacati hanno iniziato a scorgere la possibilità di acquistare tali società consociate, per convertirle in imprese a proprietà operaia.
Mentre la maggior parte delle industrie di proprietà operaia sono il risultato di tali svendite, vi è un movimento che si occupa di sviluppare imprese dal nulla, aiutato da cooperative di ricerca e sviluppo. All'interno del movimento si continua a discutere una serie di problemi: se i programmi di partecipazione all'interno delle corporations servano ad addestrare i lavoratori alla democrazia del lavoro, oppure semplicemente a cooptarli, quale dev'essere il ruolo del sindacati nelle aziende autogestite; quale struttura interna, organizzativa e giuridica, sia più appropriata per le cooperative operaie; quale strategia sia migliore, quella che mira all'installazione di nuove imprese o quella che si basa sul rilevamento delle attività abbandonate dalle corporations. L'esperienza delle Cooperative Spagnole a Mondragon è ampiamente conosciuta all'interno del movimento ed esercita una notevole influenza su di esso.