Salta al contenuto principale
  • Home
  • Contattaci
  • Sostienici
  • 5 x mille

Form di ricerca

  • IT
  • FR
  • EN
  • ES
  • PT
  • DE
  • 文
  • EL
  • 日本語

Pinelli una storia Venezia 1984 Crocenera anarchica

Home Centro studi libertari - Archivio G. Pinelli

Visto che non viviamo più i tempi della rivoluzione, impariamo a vivere almeno il tempo della rivolta - Albert Camus

  • Home
  • Contattaci
  • Sostienici
  • 5 x mille
  • Chi siamo
    • Il CSL - Informazioni pratiche
    • Storia del CSL
    • Giuseppe Pinelli
    • Metodologia – Storia dal basso
  • Navigazione
    • Eventi - Iniziative
    • Bollettino
    • Fondi archivistici
    • eArchive - Progetti digitali
    • Ricerche e temi
    • Persone
    • Focus - Approfondimenti
    • Gallery - Video - Percorsi visuali
    • Edizioni e pubblicazioni
  • Risorse per la ricerca
    • Catalogo della biblioteca
    • Fondi archivistici
    • Catalogo ReBAL
    • Risorse FICEDL
    • Periodici
  • Novità e materiali
    • Novità e annunci
    • Chicche e documenti d'archivio
    • Tutti i materiali

  • Home
  • Storia
  • Programma
  • Relazioni
  • Fotografie
  • Frammenti di memoria
  • Rassegna stampa
  • Grafica e libri
  • Persone
  • Fondo documentale

Benello George C. - Democrazia del lavoro negli Stati Uniti: tendenze e controtendenze attuali

  • EN
Il movimento per la democrazia del lavoro si è sviluppato enormemente negli ultimi dieci - quindici anni. Prima di esso c'erano solo piccole cooperative o collettivi al massimo di una quindicina di persone, isolati e marginali. C'era anche un gruppo di 25 cooperative per la produzione del legno compensato, sulla costa occidentale, ma molte di esse, in conseguenza del modo con cui erano organizzate, hanno finito per essere cedute a grossi complessi privati. Da allora il movimento si è esteso significativeniente, assumendo forme sempre più sofisticate. Attualmente ci sono centinaia di cooperative di lavoro o di aziende autogestite di proprietà operaia. Vi è inoltre un'infrastruttura di organizzazioni di sostegno che si occupano di assistenza tecnica, investimenti ed istruzione.
 
Accanto a questo movimento, all'interno delle grosse corporations si sono notevolmente sviluppati i programmi di partecipazione, attuati allo scopo di aumentare la produttività e migliorare l'atteggiamento dei lavoratori verso l'azienda. I rapporti tra questi e il movimento per la democrazia del lavoro è ambiguo, sebbene sia in via di chiarimento. I sindacati in genere hanno sostenuto questi programmi di partecipazione operaia, per quanto molti siano rimasti diffidenti nei loro confronti, in quanto sono stati usati come tattica per provocare rotture nel sindacato.
 
Nel frattempo il settore delle corporations si è ancor più centralizzato, con il potere concentrato in poche banche che controllano la maggioranza delle grandi industrie. Quando queste grosse concentrazioni e le multinazionali hanno liquidato le società consociate meno vantaggiose, o si sono trasferite all'estero, i sindacati hanno iniziato a scorgere la possibilità di acquistare tali società consociate, per convertirle in imprese a proprietà operaia.
 
Mentre la maggior parte delle industrie di proprietà operaia sono il risultato di tali svendite, vi è un movimento che si occupa di sviluppare imprese dal nulla, aiutato da cooperative di ricerca e sviluppo. All'interno del movimento si continua a discutere una serie di problemi: se i programmi di partecipazione all'interno delle corporations servano ad addestrare i lavoratori alla democrazia del lavoro, oppure semplicemente a cooptarli, quale dev'essere il ruolo del sindacati nelle aziende autogestite; quale struttura interna, organizzativa e giuridica, sia più appropriata per le cooperative operaie; quale strategia sia migliore, quella che mira all'installazione di nuove imprese o quella che si basa sul rilevamento delle attività abbandonate dalle corporations. L'esperienza delle Cooperative Spagnole a Mondragon è ampiamente conosciuta all'interno del movimento ed esercita una notevole influenza su di esso.
 
Relazione
Sindacalismo libertario, sindacalismo rivoluzionario (Il proletariato militante)

Sostienici

Clicca qui per sapere come sostenere il nostro lavoro, oppure effettua direttamente una donazione:

 

Chi siamo in breve

Il Centro Studi Libertari nasce nel 1976 con la duplice finalità della costruzione di un archivio per la conservazione della memoria dell'anarchismo e del ripensare l'anarchismo alla luce del contesto sociale in cui opera al fine di renderlo un punto di riferimento alternativo alla cultura dominante.

Il CSL aderisce alla rete nazionale RebAl, e al coordinamento internazionale FICEDL.

 

Newsletter

Vedi archivio newsletter

facebook youtube instagram

Centro Studi Libertari G. Pinelli APS | via Jean Jaurès 9, 20125 Milano | c.f. 97030450155 | p.iva 10247350969 | centrostudilibertari@pec.it
privacy | cookie