Randolfo Vella - "uno della tribù" Vella, famiglia numerosa molto nota nel movimento anarchico della prima metà del Novecento - nel 1932 dava alle stampe un corposo opuscolo sull'organizzazione della società post-rivoluzionaria, dal titolo di "Pre-anarchia".
Influenzato in parte dalle idee piattaformiste (formulate, tra gli altri, da Makhno, Mett e Aršinov), Vella identificava due strumenti fondamentali attraverso cui il popolo post-rivoluzionario si sarebbe dotato dell'autogoverno: i gruppi e il referendum. I gruppi erano intesi come delle sorta di commisioni locali con specifici ambiti d'intervento ("gruppo di produzione agricola", "gruppo d'igiene", "gruppo d'educazione"), mentre il referendum era il mezzo principale attraverso cui il popolo avrebbe potuto manifestare la propria volontà (quali mandati assegnare ai gruppi, creazione di altri liberi organismi, modificazione del programma sociale), secondo scadenze periodiche e con la facoltà di autoconvocare referendum straordinari.
L'opuscolo produsse un certo dibatitto e non mancò di attirare delle critiche, soprattutto dalla corrente degli antiorganizzatori (del resto lo strumento decisionale del referendum era concepito a maggioranza e si prevedeva in casi particolari la possibilità che fossero "gli anarchici che hanno fatto e vinto la rivoluzione" a nominare i primi responsabili dei gruppi), ma dall'altra parte in quest'opera venivano poste sul terreno questioni, come quelle dell’amministrazione dei liberi comuni, della creazione dei consigli economici di gestione, dell’approvvigionamento del popolo, della riorganizzazione dei trasporti e soprattutto della difesa sociale, che diverranno attuali durante la rivoluzione spagnola.
RISORSE
- Scheda biografica di Randolfo Vella nel Dizionario biografico online degli anarchici italiani (BFS), a cura di Natale Musarra