Nasce a Madrid nel 1926. Nel 1936, allo scoppio della rivoluzione, Vicente vive a Valencia con i genitori anarco-sindacalisti e, ancora bambino, assiste alla creazione delle collettività libertarie, di cui il padre è organizzatore. Dopo la vittoria franchista la sua famiglia è costretta alla clandestinità fino a che, nel 1948, Vicente e i suoi attraversano a piedi i Pirenei in pieno inverno e si rifugiano in Francia. Vicente va a vivere ad Avignone, dove lavora come tornitore. Aderisce alla CNT (Confederación Nacional del Trabajo) e alla FIJL (Federación Iberica de Juventudes Libertarias) dell’esilio e, all’inizio degli anni Sessanta, partecipa ad azioni clandestine contro il regime franchista. Sul luogo di lavoro è un attivo sindacalista. Nel 1968 è uno dei promotori degli scioperi e delle occupazioni ad Avignone e nella regione circostante. Tra il 1961 e il 1976 è tra gli organizzatori dei campeggi libertari nel sud della Francia. Anche dopo essere andato in pensione Vicente è più che mai attivo. Percorre in barca a vela i mari, dalla Grecia all’Eritrea, accompagnando giovani “difficili”. Mette le sue molteplici abilità artigianali al servizio del CIRA di Losanna, della Comunidad del Sur di Montevideo, della Cooperativa Tipolitografica di Carrara… Parte delle sue memorie sono raccolte nell’autobiografico Le saveur des patates douce, pubblicata nel 1998 dall’ACL di Lione. Muore il 14 giugno 2006.