
Ricerche sul Sessantotto

Ricerche sul Sessantotto
Nel novembre del 1997 abbiamo raccolto a Parigi alcune interviste ad anarchici francesi che hanno partecipato al maggio '68 , e precisamente a Claire Auzias, Jean-Jacques Lebel, René Lourau, Jacky Toublet, Edward Sarboni e Jean-Pierre Duteuil. A tutti gli intervistati sono state poste le stesse domande generali alle quali talvolta hanno risposto puntualmente, mentre altre volte sono state solo il canovaccio per una galoppata della memoria. La pubblicazione di questi stralci è anche l’occasione per ringraziare della loro valida collaborazione Eric Jarry, che si è fatto carico della registrazione video delle interviste, e Sandra Profili, che si è invece fatta carico della trascrizione e traduzione delle stesse.
Domande:
• È legittimo parlare del ’68 – inteso come anno simbolo e non come data – come di una «rivoluzione», e in caso affermativo, che tipo di rivoluzione è stata: politica, culturale, etica, dei costumi…?
• Certamente il ’68 ha rappresentato una rottura profonda dell’immaginario occidentale: dove si sono prodotti i punti di frattura più vistosi con il passato?
• Uno degli slogan più famosi del ’68 è stato «l’immaginazione al potere»: è stato solo uno slogan fortunato o ha davvero rappresentato un modo di agire e di pensare?
• Il ’68 è considerato come un periodo fortemente «politico» e «ideologico» (e non a caso ha visto l’ultima fiammata marx-leninista): qual è stato il ruolo della tradizione libertaria in generale e dell’anarchismo in particolare?
• E oggi, il ’68 è morto o può essere visto come l’inizio di un’epoca diversa? Cosa delle aspettative e dei metodi di quel periodo si è sedimentato nella cultura prevalente, cosa nella cultura marginale e cosa invece è stato riassorbito da un successivo processo di «restaurazione»?