G.A.F. - Gruppi Anarchici Federati
La critica ai gruppi di affinità esposta su “Interrogations” da Louis Mercier Vega si rivolge in particolare alla posizione espressa dai Gruppi anarchici federati (GAF) nel loro Documento programmatico. I GAF, una delle tre componenti organizzate che, insieme a FAI e GIA, componevano il movimento anarchico di lingua italiana negli anni Sessanta-Settanta, nascono alla fine del 1969 sulle ceneri dei pre-esistenti Gruppi giovanili anarchici federati (GGAF). Il loro obettivo principale è ripensare l’anarchismo per renderlo più incisivo nella realtà sociale e politica. A modello organizzativo adottano la struttura pluralistica di una “federazione di tendenza”, basata su gruppi di affinità che condividono la medesima visione politica, ma rimangono liberi di agire in autonomia nel rispetto degli accordi assunti. I militanti dei GAF decidono di sciogliere la federazione nel gennaio 1978 perché ritengono ormai superate le visione organizzative fin lì esistenti, GAF compresi. L’intero programma dei GAF (in più lingue) è ora scaricabile dal nostro sito. Qui riproduciamo il punto specifico che parla dei gruppi di affinità.
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DEI GRUPPI ANARCHICI FEDERATI
GRUPPI E FEDERAZIONI
La struttura organizzativa del movimento anarchico deve corrispondere alla sua natura pluralistica, cioè esso deve articolarsi in una confederazione – formale o informale – di federazioni di tendenza (che riuniscono i gruppi sulla base di un analogo modo di intendere l’anarchismo) e di federazioni geografiche (che riuniscono i gruppi sulla base dell’appartenenza alla medesima città o regione e quindi di una presumibile comunanza di problemi e di lotte). L’aggregazione federale dei gruppi è la naturale proiezione organizzativa anarchica, una proiezione che deve giungere sino all’ambito internazionale. Ma prima ancora del momento federativo, resta per noi momento organizzativo anarchico fondamentale quello del tradizionale gruppo di affinità. Esso è un nucleo di militanti sufficientemente piccolo da consentire l’attiva partecipazione di tutti al processo’ decisionale e sufficientemente ampio da contenere in sé diverse esperienze personali e di lotta: agile nelle decisioni eppure fedele al rifiuto anarchico del metodo maggioranza-minoranza. Poiché caratteristiche essenziali dell’organizzazione anarchica sono la democrazia assembleare e l’unanimità decisionale solo nuclei poco numerosi e con forte comunanza di opinioni generali e particolari possono contemporaneamente mantenersi coerenti con i principi-base ed efficienti nel dinamismo decisionale e operativo. I gruppi di affinità appunto. Affinità di idee in primo luogo ma anche una certa affinità personale, indispensabile dal momento che il gruppo non è un’azienda ma un vivere insieme nella lotta, una parte non trascurabile della propria vita. Quanto più è ricca la vita del movimento tanto più deve essere fitta e differenziata la sua rete organizzativa, una rete cui concorrono, oltre ai gruppi e federazioni, anche altri nuclei aggregativi, di importanza locale o nazionale, di durata effimera o permanente a seconda dei casi: collettivi, comitati, circoli… Gli stessi organi di stampa e le iniziative editoriali sono sempre stati e saranno strumenti di coesione e collegamento funzionale.