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Pinelli una storia Venezia 1984 Croce Nera anarchica

Home Centro studi libertari - Archivio Giuseppe Pinelli

Il compito più importante che ci aspetta è quello di costruire castelli in aria.
Lewis Mumford

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Notizia

Iniziative anarchiche per il cinquantenario della morte di Giuseppe Pinelli

Notizie su alcune iniziative organizzate nelle varie città italiane in occasione del cinquantenario della morte di Pinelli e della strage di Piazza Fontana
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"Pinelli: una storia" - Online il sito

Siamo lieti di annunciare l'apertura della piattaforma del progetto "Giuseppe Pinelli: una storia soltanto nostra, una storia di tutti", comprendente l'archivio digitale dei materiali raccolti dal progetto.
La piattaforma è ancora in fase di strutturazione e pertanto sarà soggetta a modifiche, ma comunque è già accessibile e sono consultabili i primi materiali. Regolarmente verranno catalogati e caricati ulteriori materiali e documenti.

L'indirizzo a cui è possibile raggiungere la piattaforma è il seguente:

unastoria.archiviopinelli.it
 

Tutti i documenti e materiali sono organizzati in collezioni digitali, che è possibile sfogliare tramite la sezione "Archivio", e indicizzati secondo parole chiave, compreso un indice generale di tutte le parole associate ai materiali che è consultabile nella sezione "Indici".
È anche presente la funzione di ricerca libera.

Buona navigazione e buona lettura!

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Progetto “Pinelli: Una storia” - Un bilancio con i dovuti ringraziamenti

Come alcuni di voi sapranno, a marzo 2018 si è chiusa la campagna di crowdfunding lanciata dal Centro Studi per raccogliere i fondi necessari ad avviare il progetto di public history dedicato a Giuseppe Pinelli, di cui vi abbiamo già parlato nei numeri 49 e 50 del nostro bollettino.

La campagna si è conclusa registrando entrate per 6585 € (donazioni tramite crowdfunding, donazioni a mano e incassi dalle iniziative a sostegno del progetto) e uscite per 1441 € ( commissioni della piattaforma di crowdfunding, spese per l’organizzazione delle iniziative, stampa volantini e magliette, spedizioni delle “ricompense” ai sostenitori), per un totale netto di 5144 €.

Questa cifra è stata raccolta in poco meno di tre mesi e, anche se inferiore all’ambizioso obiettivo che ci eravamo posti, ci permette di finanziare le attività dei prossimi mesi e dare una solida struttura al lavoro a venire. Contiamo, già per il dicembre dell’anno in corso (2018), di potervi presentare i primi risultati significativi di questo impegno. Nel frattempo, vi terremo aggiornati sull’andamento dei lavori riprendendo la periodica pubblicazione di una selezione dei materiali e delle testimonianze raccolte.

Approfittiamo di questa sede per estendere un caloroso ringraziamento a tutti i nostri sostenitori: Chiara Albanesi, Michele Albo, Luigi Balsamini, Valerio Bartolini, Elena Bazzani, Diego Bertani, Furio Aharon Biagini, Antonio Bianciardi, Stefano Biella, Mauro Bonalumi, Anna Bonanno, Giuseppe Ottavio Breda, Giusi Caiazzo, Lidia Campagnano, Dario Cangelli, Maria Rita Castaldi, Barbara Cataleto, Renato Cenci, Lara Chiti, Cristina Cocilovo, Matteo Colò, Alberto Colzani, Buzz De Kemp, Nicola Del Corno, Lucia Durante, Fabrizio Eva, Rosanna Ficocelli, Elisa Fiolini, Lorenzo Flabbi, Giorgio Fontana, Emiliano Frutta, Caterina Gallerani, Diana Galletta, Maurizio Giannangeli, Ivan Giussani, Stefano Gobbi, Maria Kalin, Gianpiero Landi, Andrea Lanza, Emanuela Leva, Massimiliano Loizzi, Mauro Macario, Ettore Macchieraldo, Giovanni Maestri, Roberto Marchesi, Giovanni Marilli, Cristina Marini, Pietro Masiello, Enrico Massetti, Ferdinando Mazzitelli, Maria Grazia Meriggi, Emiliano Merlin, Loredana Messina, Lorenzo Molfese, Paolo Morando, Marta Orlandi, Emilià Páez Cervi, Massimo Paglietti, Raul Pantaleo, Nazario Pastucci, John Patten, Claudio Piccoli, Edith Poirier, Chiara Porretta, Laura Pozone, Tommaso Redaelli, Remo Michele Ritucci, Luciano Rosso, Maurizio Russo, Giacomo Sanesi, Giordano Sangiovanni, Nando Sbrizzo, Giacomo Scalzo, Andrea Matteo Schintu, Vittorio Sclaverani, Claudio Silingardi, Gaia Silvestri, Felice Tanzarella, Giuseppe Tumino, Raffaele Viezzi, Mario Zanettini, Edy Zarro, senza dimenticare tutti coloro che ci hanno sostenuto partecipando alle nostre iniziative.

Per approfondimenti sul progetto: https://centrostudilibertari.it/it/pinelli-una-storia

 

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Disponibile il volume "Amedeo Bertolo, Pensiero e azione" uscita n. 1 dei Quaderni del Centro Studi Libertari

Un racconto di vita militante, dal secondo dopoguerra ai giorni nostri, che traccia un’inedita storia del dissenso in Italia.
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Giuseppe Pinelli: una storia soltanto nostra, una storia di tutti

In preparazione dell’anniversario dei cinquant’anni dai fatti di piazza Fontana e dall’assassinio di Giuseppe Pinelli, il Centro studi libertari / Archivio G. Pinelli ha avviato un progetto di public history
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I quaderni del centro studi - "Il mondo cambia: com'è cambiato l'anarchismo?"

Nuova serie di pubblicazioni del Centro Studi Libertari. Numero dedicato ai mutamenti dell'anarchismo in relazione ai cambiamenti sociali e storici.

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Sostienici! Campagna associativa 2017

Sostienici campagna 2017
Il Centro Studi Libertari / Archivio G. Pinelli è totalmente autogestito e autofinanziato, per aiutarci a continuare le nostre attività per l'anno 2017 e gli anni a venire puoi effettuare una sottoscrizione a nostro favore.
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Morte non accidentale di un ferroviere anarchico

premiazione NABA Pinelli

In occasione dei 40 anni di attività del Centro Studi Libertari e Archivio Pinelli, la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano ha collaborato con la partecipazione degli studenti  e di alcuni professori a un concorso di produzioni artistiche per realizzare un'opera d'arte in ricordo di Giuseppe Pinelli.
 

Vernissage e premiazione delle 3 migliori opere alle 18 del 15 dicembre 2016

La mostra sarà visitabile anche il 16 dicembre dalle 10 alle 18 e il 17 dicembre fino alle 13, per info scrivere mail a:
centrostudi@centrostudilibertari.it

Vi aspettiamo!
 

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Call for artists: Un'opera per Pinelli

Locandina del concorso "Morte non accidentale di un ferroviere anarchico", presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano

Proposta di call per i 40 anni dell'Archivio Giuseppe Pinelli

 

Quest'anno ricorrono i 40 anni di attività del Centro studi libertari/Archivio Giuseppe Pinelli, di Milano, un progetto culturale auto-finanziato nato nel 1976. La scelta di dedicare l'archivio alla memoria di Giuseppe Pinelli (1928-1969) non è stata affatto casuale. Pino, ferroviere anarchico morto il 15 dicembre 1969 precipitando da una finestra della questura di Milano, è la diciassettesima vittima di quella strage di Stato che fu la bomba di piazza Fontana. Saranno appunto i suoi compagni a fondare, nel 1976, il Centro studi libertari/Archivio Giuseppe Pinelli, a partire da quella piccola biblioteca di circolo di cui proprio Pino si occupava. Oggi l'archivio ha migliaia di libri, moltissime “carte fragili”, un consistente archivio iconografico e una vasta emeroteca, il tutto consultabile liberamente.

Per marcare in modo significativo e duraturo questi 40 anni di attività il Centro studi libertari/Archivio Giuseppe Pinelli propone al Dipartimento di Arti Visive della NABA di lanciare una call dal titolo Un'opera per Pinelli aperta a tutti gli studenti di questa accademia.

Il possibile calendario di questa iniziativa prevede una conferenza di apertura, da tenere entro fine maggio 2016, per presentare agli studenti le modalità di questa call e ricostruire, insieme allo storico Lorenzo Pezzica e a una delle figlie dell’anarchico milanese, la figura di Pinelli e il periodo storico in cui si è svolta la sua drammatica vicenda. Gli studenti che aderiranno alla call, alla quale non possono partecipare artisti già affermati, saranno poi liberi di produrre un’opera con lo stile e il metodo che preferiscono.

La seconda tappa dell’iniziativa prevedere che entro il mese di ottobre 2016 una giuria nominata dal Dipartimento di Arti Visive sceglierà le 15 opere più rilevanti, che tra il 12 e il 15 dicembre successivo, nel 47° anniversario di quei fatti tragici, verranno esposte in una sede ancora da identificare (verosimilmente una galleria d’arte milanese). In quell’occasione la stessa giuria procederà alla premiazione dell’opera più meritevole, che sarà poi esposta in permanenza nella sede dell’Archivio Giuseppe Pinelli a Milano.

A tutti gli studenti che saranno selezionati dalla giuria per l’esposizione finale verranno donati la tessera di socio onorario dell'Archivio, due volumi scelti nel catalogo della casa editrice elèuthera e l'abbonamento per tutto il 2017 al bollettino dell'Archivio, in cui verranno presentate tutte le opere selezionate.

 

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Seminario "Economia e anarchia" 7 novembre 2015

Archivio Famiglia Berneri-Aurelio Chessa, Reggio Emilia

Centro studi libertari/Archivio Giuseppe Pinelli, Milano

sono lieti di invitarvi


 

sabato 7 novembre 2015

biblioteca panizzi . sala planisfero

ore 15.00

economia e anarchia

regole, proprietà e produzione

fra dominio e libertà

partecipano

prof. Guido Candela (Università di Bologna)

autore del volume “economia, stato, anarchia regole, proprietà e produzione fra dominio e libertà”

prof. Massimo Amato (Università Bocconi, Milano)

coordina

Luciano Lanza (direttore di Libertaria)

 

Mentre l’anarchismo classico ha come punto di riferimento sia l’economia sia gli economisti, spesso citati in contrappunto, in quello moderno e post moderno, invece, il riferimento si affievolisce, se non scompare. Colpa anche del “rifiuto” degli economisti: il tema si sviluppa negli anni 1970 e solo dal 2005 si registra un interesse nuovo, ma circoscritto. Ovviamente vi sono eccezioni, ma rimangono “laterali” alla ricerca economica. Cionondimeno, i problemi economici sollevati dall’anarchia rimangono, né si affievoliscono nel capitalismo del presente.

Primi fra tutti sono i temi affrontati nella Teoria dei giochi e misurati nell’Economia sperimentale: il coordinamento, la cooperazione e le scelte pubbliche, che sono le premesse dell’anarchismo organizzato. Cercare queste risposte conduce a discutere dei prerequisiti dell’anarchia, sia sociali (informazione, reiterazione dei rapporti, mobilità sociale) sia individuali (preferenze non-autoritarie e non-invadenti).

Passando all’organizzazione economica, sorgano altre domande. Innanzitutto, alcune sono inerenti il ruolo dello Stato nella fornitura dei beni pubblici e nella gestione delle proprietà intrinsecamente pubbliche. Altre domande riguardano la produzione dei beni privati, poiché affermare l’autogestione non basta per chiudere il problema: si pensa a magazzini sociali à la Proudhon, a imprese private à la Warren e Spooner, a un sistema di cooperative à la Réclus e Landauer,  a imprese di Stato à la Kropotkin, o che altro.  Nelle diverse soluzioni, occorre chiarire sia il ruolo dei mercati sia la determinazione dei prezzi. L’economia, inoltre, dà risalto a temi che sono fondamentali nell’anarchismo: la proprietà, la distribuzione del reddito e l’organizzazione del lavoro. Ultimo ma non ultimo: che dire del rapporto fra Società e Natura, che coinvolge scelte di produzione e di consumo? Ogni risposta va cercata considerando le nuove tecnologie di comunicazione, da cui l’anarchismo post moderno non può prescindere.

Per l’anarchia, parlare di economia vuol dire assumere come riferimento i temi dell’efficienza e dell’equità. L’equità è da sempre nel “cuore” dell’anarchismo, ma l’efficienza diviene il punto focale di un altro dialogo. Nasce così la questione dell’altruismo come conditio sine qua non per dare all’anarchia la superiorità produttiva necessaria alla sua “sostenibilità” economica,  rispetto alle organizzazioni sociali concorrenti. Allora, l’economia del main streem basata sull’homo oeconomicus non può “rendere ragione” dell’anarchismo, se non superando i suoi stessi schemi logici. In questo ci viene incontro l’Economia sperimentale che, nei “laboratori” condotti dai sociologi e dagli economisti dal 1972 al 2010, conclude per un homo reciprocans – condizionale alla cooperazione, all’altruismo ed alla punizione degli opportunisti – più frequente di quanto gli economisti teorici sostengano.

È dalla risposte che si danno a queste domande che dipendono tattica e strategia dell’anarchismo in movimento. (Guido Candela)

 

Guido Candela, già professore di Politica economica, è professore Alma Mater nel Dipartimento di Scienze economiche dell’Università

di Bologna. Ha pubblicato libri e articoli in riviste nazionali e internazionali sul pensiero economico, il ruolo dello Stato, la politica economica, le scelte pubbliche.

 

Il Centro studi libertari/Archivio G. Pinelli, fondato

a Milano nel 1976, si prefigge da un lato di mantenere viva la memoria storicadell’anarchismo e dall’altro di contribuire allo sviluppo di una cultura propriamente libertaria che sappia opporsi creativamente,

con coraggio e lucidità critica, all’onnipresente cultura del dominio.

Centro Studi Libertari / Archivio G. Pinelli

via Jean Jaurès 9, 20125 Milano

tel. 02 87 39 33 82

centrostudi@centrostudilibertari.it

www.centrostudilibertari.it

 

 

 

 

L’Archivio Famiglia Berneri - Aurelio Chessa della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia custodisce un ricco patrimonio librario e documentario che abbraccia circa un secolo di storia. L’ampia documentazione relativa all’attività politica e pubblicistica di Camillo Berneri, uno dei principali protagonisti del movimento anarchico internazionale, consegnata dalla famiglia Berneri ad Aurelio Chessa, ha costituito il nucleo più significativo di un archivio-biblioteca che lo stesso Chessa ha poi curato ed arricchito con  un impegno che divenne per lui ragione di vita. Oggi l’Archivio è diventato un punto di riferimento fondamentale per gli studiosi dell’anarchia e del movimento operaio.

Archivio Famiglia Berneri - Aurelio Chessa

via Tavolata 6, Reggio Emilia

tel. 0522 439323

archivioberneri@gmail.com

 

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Chi siamo in breve

Il Centro Studi Libertari nasce nel 1976 con la duplice finalità della costruzione di un archivio per la conservazione della memoria dell'anarchismo e del ripensare l'anarchismo alla luce del contesto sociale in cui opera al fine di renderlo un punto di riferimento alternativo alla cultura dominante.

Il CSL aderisce alla rete nazionale RebAl, e al coordinamento internazionale FICEDL.

 

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